L'inverno è alle porte, anche ad Atyrau. Quest'anno è stato straordinario e le temperature sono state piuttosto buone ma a questo punto (e in ritardo di più di un mese rispetto allo scorso anno!) si sente che l'aria sta cambiando e tutti siamo pronti ad accogliere il freddo.
Ho colto l'occasione di queste belle giornate fresche ma limpide per passeggiare in città, sul fiume, per scoprire qualche negozietto. Per guardarmi intorno incuriosita. Eppure mi sembra tutto così normale.E' impressionante come io mi senta a casa mia. Non che Atyrau sia una citta' fuori dal mondo ma i modelli e il benessere europeo sono ancora ben distanti eppure c'e' molta quotidianità in cio che vivo che vedo che faccio. Non sono più una "pseudo-turista"...
So di essere "ospite" ma sono stupita da sola di questo "sentirmi a casa". Di conoscere le signore al mercato. Di incontrare qualche tassista fuori dal lavoro e salutarlo. Di non prendere più in mano la macchina fotografica per immortalare un dettaglio, un particolare. Le case, le persone, i mercati, i pescatori sul fiume, i confini della città e la steppa a vista d'occhio mi sembra che facciano parte del mio quotidiano.
Un grosso aiuto per capire questo paese però arriva dal "gruppo".
Da qualche tempo ormai, ogni sabato, dedico un paio d'ore a conversare in italiano con un gruppo di ragazze kazake che vogliono migliorare la lingua. Sono brave: hanno vissuto all'estero, hanno lavorato in Italia, hanno studiato lingue ma vogliono approfondire, perfezionare e io provo ad aiutarle. Non so se il mio apporto è davvero così incisivo ma ci facciamo delle gran belle chiacchierate e impariamo a vicenda un sacco di cose. Io sono curiosa, domando, chiedo, mi informo, ascolto usi e costumi del kazakhstan, delle religioni, dei modi di dire, di fare e offro analoghe informazioni legate al nostro paese.
Sto imparando un sacco di cose. Sto ridendo tantissimo. E credo che loro siano particolarmente divertite da questa donna euopea che prova a "muoversi" in un paese come questo perchè sono state a loro volta "espatriate all'incontrario" e conoscono la sensazione di chi vive lontano da casa.
Ormai aspetto il sabato con interesse e curiosità: so che imparerò qualcosa di nuovo per sentirmi un po' più a casa.
Capire la città
Inviato da erikina il 3 Novembre, 2012 - 19:49