Andando
Giornata di lavoro intenso. Cammino verso la stazione di Stafford. Tipico centro inglese, con i negozi global, il finto pavè per terra, qualche pub che offre colazione.
Molto bella la zona del canale, con il giardinetto, il fiume, il ponte. La VILLA, direbbero in Puglia.
Faccio qualche prova con la telecamera, ma mi abbandona definitivamente.
Il treno è in orario.Cambio in una piccola stazione intermedia. Una fermata più che una stazione. Prendo il secondo treno. Mezz'ora in tutto (ma penso che i locali snobbino questa soluzione, che poi non è così male).
Pieno di gente con Iphone, e Amazon Kindle... davvero tanti.
Anche signore, signori di una certa età, pieni di gadget elettronici ultima moda (gli stessi che da noi avrebbero piuttosto con il Walkman a cassette dismesso dal figlio). Forse siamo meno consumisti? O solo più ingoranti e spendiamo di più in vestiti e parrucchieri e meno in tecnologia per leggere.
La cosa curiosa è che le stazioni sono piene di pubblicità di libri, quindi l'idea che Lucy ed io (e non solo noi, ok!) proponiamo da anni Pendolare=Lettore parrebbe essere passata.
Lucy mi chiama per dirmi che abbiamo vinto una gara...figo! Ma sto per perdere la fermata a cui devo scendere... corro fuori, senza giacca con le borse in una mano, la telecamera nell'altra.
Michelle mi viene a prendere alla stazione. Michelle sei contromano! A no, e che non riesco ad abituarmi alla guida inglese.
Catalog-Shop
Le spiego della telecamera impazzita. Mi porta da Argos, un catalog-shop. Un po' come fosse il postal-market dal vivo. Tu entri, scegli su un catalogo quello che vuoi, digiti il cordice, passi la carta di credito, ed un commesso te lo porta. Senza tanti espositori, senza troppo personale... carina l'idea.
Compro una telecamera Canon, la prima che mi sembra decente sul catalogo. 200€ compresa la memoria (Andrea direbbe che ho speso troppo poco, ma..).
La resistenza al cambiamento e l'ignoranza
La riunione è all'11° piano di un grattacielo/hotel, in mezzo all'area industriale di Cannock. Bella vista dalla sala riunioni. Prepariamo il setting per la riunione, la gente arriva piuttosto puntuale (alle 10.35 iniziamo). L'appuntamento era 10.30! Clima un po' gelido, un po' scettici sulla riunione. Due non si presentano. Due capi del personale delle aziende, due del Comune, uno dei Bus (Arriva), uno della Camera di Commercio. Poteva andare peggio.
A parte i convenevoli, capisco dopo poco che non sanno di cosa stiamo parlando. Ma ormai la riunione ha preso un altra piega, non ho più modo di fare lo spiegone iniziale su cosa vogliamo ottenere, perchè, quali sono i problemi.
Incontro la tipica resistenza del mondo business su questi temi legati alla mobilità, la stessa che troviamo tutti i giorni in Italia.
Gente che ti spiega che fatica a trovare operai perchè non hanno la macchina per raggiungere il posto di lavoro, che ha paura degli incidenti in bici (ma non conta quelli in auto), che ti dice che gli impiegati tanto il bus non lo prendono... insomma, situazione non-svizzera qualunque.
Mi colpisce il fatto che 1/3 degli inglesi in quest'are non abbia una macchina. Non per scelta o inutilità come in Svizzera, ma perchè non se la può permettere. E quindi non trova lavoro, perchè non ci sono i trasporti pubblici decenti.
La fase di ascolto sconfina facilmente in una fase di consulenza/convincimento (non riesco a trattenermi). Provo a spiegare, che non stiamo cercando una soluzione che vada bene per tutti, ma basta che aumentiamo le possibilità, che se la gente PUO' scegliere, di solito sceglie, e almeno un 5%-10% cambia e passa dall'auto a qualcos'altro. Porto esempi, best practice, casi di successo nostri e di altri... forse li convinco che ci possono provare. Forse mi lasciano credere di averlo fatto.
Poi faccio le interviste con la telecamera. Anche qui un po' di polemica sull'uso delle interviste, e chi le vede, e cosa dicono, e io avevo capito così e cosà... ma alla fine tutti firmano la liberatoria e porto a casa le mie interviste...
Power Station
Michelle mi accompagna in giro per le aree industriali di Cannock e Rugely (dove abita anche lei).
Il panorama della campagna inglese è bellissimo, con le mucche pelose, i cavalli, gli alberi e i prati immensi.
Ma come (o peggio?) che da noi, ci sono speculazioni edilizie ovunque, enormi aree di capannoni vuoti (forse un po' più validi esteticamente, ed un po' più curate le aree), ma comunque terrificanti. Zone industriali messe nel nulla, centri commerciali che aprono in ogni spazio lasciato vuoto, rubano ogni angolo di campagna agli angoli della città, senza occuparsi delle connessioni, con al totale assenza di un concetto che gli Svizzeri e gli Svedesi ci hanno insegnato: prima di espandere la città progetta le connsessioni. Non esiste un servizio di trasporto pubblico (che qui è 100% privato, not subsidised).
La zona più impressionante è quella chiamata Power Station. C'è un'enorme centrale a carbone con 4 torri di raffreddamento che fanno paura. Fumano e colano acqua. Carbone ovunque. Le torri sono altissime, passando sotto con la macchina ti sembra di non poter vedere la cima.
A fianco un'area industriale simile alle nostre... fabbrichette, depositi, macerie, strade battute... in fondo una zona industrial-chique, con palazzi in vetro cemento, tetti storti, elementi di design.
Mi spiega che un signore che conosce ha costruito tutte queste cose ovunque, si è indebitato per 20 Milioni di steriline. Lo chiamano il Re di Cannock. E ora con la crisi non riesce ad affittare e le banche chiedono indietro i soldi, e lui sta fallendo. Mi verrebbe quasi da dire che "gli sta bene". Ma magari lo ha fatto per portare lavoro su questo territorio... chissà.
Manchester
Prendo un treno per Manchester. Scelgo un hotel un po' figo. Sono stufo di stare nelle bettole per risparmiare.
Il Mint Hotel. Questo mi sento di consigliarlo a tutti. Non costa neanche troppo (100£), se confronto con i 60£ della sera prima.
E' tutto molto trendy, attento all'ambiente, silenzioso. La cosa che mi fa più sorridere è l'iMac che c'è in ogni camera invece della TV...
Un po' di relax, un po' di editing video, ristorante indiano e Birra con gli inglesi che attaccano bottone su Fiat, Calcio, Formula 1 (tre cose di cui sono molto esperto!)... però carino!