(questo articolo fa parte della guida Croazia 2011)
Un giorno pioviggina. Non si può andare al mare. Supero la resistenza di Lucy e ottengo una gita in Macedonia. MNE... solo che arrivati al confine leggiamo "Benvenuti in Montenegro"... oh, oh..
Per entrare in Montenegro ci vuole una specie di vignette, che dei ragazzi ti vendono prima di arrivare alla dogana. La chiamano eco tassa. Una ragazza propone una carta turistica del Montenegro per un Euro. Che moneta c'è in montenegro? L'Euro ovviamente (e mi guarda male). Tutti parlano Italiano, dai doganieri al personale di aiuto...
Non sappiamo nulla del Montenegro. Forse qualche ricordo della guerra degli anni 90 relativo a Podgorica. Forse il veterinario che salvava gli animali dopo aver bevuto l'amaro. Qualcosa legato al re d'Albania e alla regina del Montenegro. Qualche articolo letto sull'aereo che invitava ad investire in Montenegro.
L'arrivo è strano. Sembra di essere nel sud dell'italia.
Novello, 24 Giugno 2011. Partiamo presto (tipo alle 13:30) destinazione Trieste.
Sosta a Manerbio, per il caffè, per versare un assegno in una banca unicredit prima che chiuda e per comprare l'otalgan a rugiada che ha male all'orecchio.
Proviamo a riassumere le tappe del nostro viaggio. In sintesi la Croazia continua a piacerci molto, dopo 8 anni di assenza non abbiamo trovato un paesaggio stravolto nè palazzinari scatenati. Io temevo di trovare una riviera romagnola o una liguria, ed invece è rimasta la croazia che avevamo visto. Un po' più cara (ma sempre più economica rispetto all'Italia). Sarà il periodo (che richiama soprattutto Polacchi e Cechi - popoli supercattolici, invece che tedeschi e francesi), ma abbiamo notato una notevole riduzione del nudismo.
La tappa in Bosnia è stata interessante. Sarajevo vista bene, con una guida che ci ha spiegato con passione la propria città è stata una bellissima ri-scoperta.
In mezzo alle case che ci sono qui intorno abbiamo trovato una sorta di parco giochi. All'ombra, che non è cosa da poco, da queste parti.
Stamattina mentre figlia numero uno ciondolava nell'altalena e figlia numero due scendeva nella terra (altro che materiale anti-shock) da un improbabile scivolo (non proprio a norma) un camioncino si avvicinava ai giardini. Ne scendevano due uomini che scaricavano nientemeno che una pecora.
L'animale veniva posto davanti all'altalena e nel giro di un'ora era stato appeso per le zampe, ucciso, scuoiato. Nel giardino continuava la vita di sempre: l'altalena di ferro che continuava a dondolare coccolando qualche bimbo, minestre di terra e fango che venivano cotte dentro immaginarie pentole e una barbie.
Non mi era chiaro cosa avrebbero fatto a quel punto: vendita di carne o pranzo?
Le figlie erano particolarmente tranquille e pronte ad unirsi ad un eventuale banchetto (!).
A proposito.
Avete mai letto uno di quegli abecedari per bambini?
La A di Albero, la B di Barca... e così via. Arrivata alla U io mi sono spesso stoppata perchè al posto dell'Uva è facile trovare l'Upupa... Io però non ne avevo mai sentito parlare!
Ecco a cosa serve questa esperienza: anche a vedere un upupa che vola e che becca il terreno cercando cibo nell'aiuola accanto a te...
E parlando di computer una notizia che impatta il mondo degli informatici.
La nostra chiocciolina qui si è trasformata in un cagnolino! Sabacka.
4 uova, un pizzico di sale, farina quanto basta a rendere l'impasto molto compatto e latte fino a creare una crema molto liquida.
La variante dolce prevede un cucchiaio raso di zucchero per ogni uovo utilizzato.
La nonna Palmetta mi ha spiegato che il trucco per la buona riuscita dell'impasto delle crepe (dalle mie part si chiamano palacincke) è mescolare gli ingredienti in questo preciso ordine e si eviteranno i fastidiosi grumi.
Con un mestolo prendere dell'impasto che verrà distribuito in una padella perfettamente oleata fino a coprirne la superficie.
L'Atabà sta ai kazaki come il Crai sta agli italiani.
La spesa è ancora un incognita.
Ancora non riesco a tradurre dal cirillico, c'è meno scelta e poi qui ci sono molti cibi diversi rispetto a quelli cui noi siamo abituati (ah, la mozzarella di bufala!) :-P. Anche le confezioni sono diverse: sale, pasta, zucchero e varie altre cose vengono messe in sacchettini di plastica e vendute in porzioni. Le verdure surgelate sono verdure surgelate (niente pacchetti o scatole); nel banco freezer ci sono vari contenitori da cui attingere (una manciata di cavolini di bruxelles, di piselli o di frutta...). Altro che IperCoop!
Avevo comprato al supermercato, nel reparto freezer, tra una confezione di pollo e una confezione di pollo, quelli che mi sembravano i dinosauri (di pollo) e mi era sembrata un'ideona per ingolosire figlia numero1 e figlia numero2.
Grande delusione ieri sera quando cuocendoli abbiamo capito dall'odore che non era pollo.
Sono partito da Novello alle 6.45, per prendere l'aereo a Bergamo alle 13.30...
Non avevo voglia di guidare, di farmi 300+300KM in pochi giorni, avevo bisogno di lavorare e di non perdere 7 ore guidando.
Ho provato a prendere il treno. Ma il collegamento con milano (da asti) è veramente penoso. E dire i vari treni erano pieni di gente che andava a milano.
Quando arriverà l'anello di arenaways? Mai.
Comunque il primo treno si è rotto dopo qualche chilometro e siamo stati fermi. Poi ci hanno lasciato a Tortona poi a Voghera un cambio.
Insomma arrivato a milano con più di un'ora di ritardo.
Ma per fortuna la tratta BUS Milano-Orio al Serio è conveniente per i privati. I Bus sono strapieni e partono uno dietro l'altro, senza rispettare l'orario previsto. Se fosse un servizio di linea starebbe pieno ad aspettare prima di partire.
Il volo wizzair è andato. E' tutto low cost. La politica dei bagagli è odiosa. Nessun servizio è compreso.
Al gate ho finito di sviluppare un po' di codice e l'ho mandato in linea. Spero di non aver fatto casini.
Così è stato: ci siamo concesse una bella passeggiata.
Abbiamo scoperto nell'ordine:
- il parco, che in realtà è una fila di alberi piantati intorno ad alcuni reperti della guerra (carri armati, cannoni e perfino un aereo militare!). A Central Park ci sarà più verde ma un aereo così se lo sognano! ;-)
- scuola materna, scuola di non si sa che grado ma che è chiaramente una scuola, un insetto volante ciucciafiori che in Italia non esiste, auto mai viste (!).
- banchetto di frutta e verdura con signora Kazakissima e figlio che con pazienza e gentilezza ci hanno venduto cetrioli e susine (e hanno regalato un pomodoro a figlia numero 1!).
- e poi il caldo. C'è da non crederci che tra qualche mese saremo a zero gradi (e adesso ci sono quasi 50 gradi!).
Stasera siamo ripassate nel parco... abbiamo scoperto che è una delle mete preferite delle spose locali!
Sto per trasferirmi. Vado a vivere all'estero. Una decisione difficile e sofferta ma necessaria. Una famiglia non può permettersi di vivere in due luoghi diversi della terra se vuole chiamarsi tale. E quindi lascio tutto.
Lascio una famiglia straordinaria e particolarmente speciale. Lascio gli amici, tante fantastiche persone che mi vogliono bene. Lascio un lavoro (e al giorno d'oggi non è così scontato!). Lascio la mia amata Italia, il suo cielo, il suo mare, il suo verde, le Alpi, la gnete, la cucina, la lingua, l'arte.
E sono un po' triste. Perché è bella la mia vita, e sono belle le persone che mi hanno circondata sino ad ora e perchè è bello questo paese.
Vado a vivere all'estero, ma col cuore, resto.
Toulouse -
Per ora toulouse mi pare molto carina, il centro storico e rilassato, pieno di barucci, localini, negozi un po' global un po' no... poche auto, abbastanza bici.
Il centro congressi -
Il centro congressi è orribile. Archiettura anni 90, vetro-acciaio-marmo. Nessuna personalità, stile uguale in tutto il mondo.
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