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Udienza e Compleanno di Simone
Stiamo prendendo un tè allo zenzero da Kizito. Parliamo del più e del meno. Lui ci racconta degli aneddoti, scherziamo con i 3 ragazzi più grandi che hanno fatto cena con noi. Una bella atmosfera.
Dopo un po' arrivano dei signori locali che chiedono udienza. Li accoglie subito, senza anticamera.
È sabato sera, ma Kizito non stacca mai, dagli italiani da ospitare ai kenioti con qualche richiesta.
Poco dopo (e sono le 9) organizza una festicciola per il 4° compleanno di Simone.
Non avevamo capito come si sarebbe svolta la festa, ed abbiamo ordinato una torta piccola per 8 persone. Invece l'idea è di festeggiare con tutti i bambini di Kivuli...
Neanche per un attimo sfiora l'idea di dire: "vabbè festeggiamo qui tra noi". La festa è un momento da condividere con i bambini.
Prepariamo al volo 60 panini con la sua marmellata personale di arance che "sacrifica" interamente per la festa di Simone. Io, un po' tirchio, l'avrei spalmata in strati di circa 0.5 micron. Lui dice: "E abbondate, ragazzi".
Poi taglio la torta-pensata-per-8 in 64 micro-cubetti. Per fortuna che qui le torte le fanno alte 15 centimetri, così ad ogni bambino spetta un parallelepipedo alto e stretto di torta, ed un tramezzino alla marmellata.
Una vita, una missione.
Piove a Nairobi
Piove a nairobi. Siamo nella casetta di Padre Kizito nel centro sociale di Kivuli (Rifugio).
È andata via la luce. La stradina sterrata qui sotto con tutti i negozietti e le bancarelle brulica di gente che corre via dalla pioggia.
Ho letto qualche pagina del libro di Kizito e mi ha colpito molto. Ha aumentanto ancora il fascino per quest'uomo gentile e fascinoso, estremamente colto, e che si esprime con pacatezza. La cosa che non ho ancora capito è come gestisca il suo grande potere. Potere carismatico ma anche pratico. Lui è il capo di tutti e di tutto. Pare che tutti gli siano riconoscenti. Non sembra che abbia nemici. Sembra che deleghi bene le sue responsabilità e faccia crescere le persone sotto di lui in modo equo. Tutte qualità che paiono cosi strane per un solo uomo che uno dubita che sia tutto vero...
L'atmosfera è strana, ci offre un tè e racconta aneddoti con gentilezza.
È molto ospitale ma temo che per lui noi siamo i millesimi ospiti italiani a cui si deve spiegare tutto, che fanno le solite considerazioni e domande... deve averci dupalle.
A volte la sensazione che avevo con Regge, che le cose che ho da dire siano poco interessanti, rispetto alle sue.
Viale Mazzini a Cherasco
Ieri sera siamo andati a Cherasco a vedere Viale Mazzini. Ossia Angelo e Cinzia (per noi).
Era la prima volta che li vedevo in veste professional, le altre volte mi era capitato di sentirli suonare così tra amici, al matrimonio di Dany... invece ieri palco serio, piazza piena... insomma le cose in grande.
La cosa che mi è piaciuta di più è ovviamente la presenza scenica e la voce di Cinzia... perchè non solo canta benissimo (io di solito non apprezzo le donne cantanti, nè Mina), ma lei è bravissima, emozionante, ha una voce pazzesca ... ma soprattutto è spiritosa ed ironica mentre canta. Non so se si può considerare un complimento ma mi ricorda un po' Elio e un po' la Cortellesi. La sua somiglianza con Mina è fortissima.
E anche se tutti i musicisti sul palco sono grandi, io sono lì per Angelo.
Lavorare in Biblioteca
Oggi sono appoggiato a Bra, e lavoro in Biblioteca... devo dire che è un ambiente davvero piacevole, luminoso, silenzioso... finalmente c'è anche il wifi gratuito...
Che bello, un primo passo verso il coworking.
Porgi l'Altra Guancia 2
Quel simpaticone del mio amico Mac, suggerisce che invece del mio post (Porgi l'Altra Guancia), avrei dovuto pubblicare questo
AHAHA ;-)Non in nero
Ho scritto questa lettera qualche mese fa per spiegare perchè non facciamo lavori in nero, con la nostra azienda.
Stamattina mi sono svegliato ed ho accompagnato i miei figli a prendere lo scuolabus, che passa proprio vicino a casa mia e che li porta in una bella scuola materna ed elementare, dove ci sono maestre competenti e motivate e bidelle che fanno bene il loro lavoro.
Ieri Arianna ha fatto a scuola anche un laboratorio di teatro, con Valentina, quella ragazza che abbiamo già visto varie volte a Novello. Era entusiasta, ha imparato un sacco... queste attività extra le danno un molto, cresce come persona, non aumenta solo le sue conoscenze scolastiche.
Biografie - Steve Jobs
Di rececente ho letto quattro biografie e devo dire che mi hanno sorpreso un po' tutte.
Quello per il quale nutrivo un pregiudizio positivo era Kennedy, che invece dalla sua biografia risulta un grande stronzo. Opportunista e cinico, incapace, traditore.
Sulla Gruber (L'eredità) non avevo grandi aspettative, i suoi wuster impiantati sulla bocca non mi hanno mai fatto grande simpatia, ed invece il suo libro mi ha insegnato un sacco di cose (soprattutto sull'Alto Adige, più che su di lei).
Churchill, di cui sapevo proprio poco e che ho trovato tutto sommato un personaggio positivo (ma forse dipende dal biografo?).
Per finire Steve Jobs. Il libro è rimasto sul comodino di Lucia ed in giro per la casa per mesi. Lucia lo leggeva a rilento e commentava dicendo peste e corna del personaggio. Come molti miei amici sanno io non ho una grande stima dei prodotti Apple. O meglio, credo che siano anche buoni prodotti, ma che invece di comprare il prodotto compri la fighettitudine.
le radici
Stasera sono tornato al "paese" dopo quasi un anno. E non capisco quale è la sensazione, mi mancava? Non me ne fregava
nulla? Non saprei cosa dire. Abbiamo veramente delle radici che ci portiamo dentro? Sono qualcosa legata veramente ai luoghi o soltanto allo spirito?
Ultimamente, sarà perchè viaggio cosi tanto, queste radici le sento sempre meno. E sento sempre meno l'appartenenza al paese, alla famiglia. Solo una questione di distanza? Lontananza?
Non saprei cosa dire, ma tornare non mi mancava affatto. Forse solo la stanchezza accumulata, un pò di sole riscalderà i ricordi (radici?).
perché non parliamo più....
La settimana scorsa in volo da Torino a Francoforte in una delle lounges in cui mi accampo (come farei senza le lounges,
sarebbe mortale) pensavo che in tutti questi viaggi che faccio non ho mai incontrato nessuno con cui scambiare
due chiacchiere. Siamo tutti li intenti a separarci in qualche modo dagli altri, ascoltare musica, guardare film, cuffie per la
cancellazione del rumore, etc...
E al ritorno succede il miracolo, sono seduto accanto ad una ragazza e per quasi tutto il viaggio ci ignoriamo come al solito.
Io a guardare film e lei a fare lo stesso. Poi non so come, ma iniziamo a parlare alla fine del viaggio e poi restiamo a parlare
in lounge (la invito, i privilegi di accumulare miglia). E' australiana, e il caso dei casi, sta andando ad Amsterdam ma poi va
in Italia e precisamente ad Ivrea! La forza del caso, manco fosse stato fatto di proposito.
Con lei parlo proprio di questa cosa che sto scrivendo in questo futile post, e lei mi dice che è colpa mia. Io non volevo parlare,
lei è una che parla tanto e che sarebbe stata a parlare dal primo momento di volo. Quindi forse basta sempre fare il primo